Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

Non Uno di Meno: le azioni trasversali per generare conoscenza

Uno dei principali obiettivi di questo progetto sperimentale è quello di generare conoscenza, definendo anche modelli e procedure che possano poi essere diffusi in altri ambiti. Due azioni specifiche e trasversali hanno questo importante obiettivo: la raccolta dei dati e la comunicazione.

RACCOLTA DATI

Si è deciso di dare rilevanza a questa azione poiché la raccolta dei dati e il loro studio possono permettere un’analisi rigorosa delle singole esperienze, generando quella conoscenza che permette di gestire nel modo più efficace le problematiche con le quali ci si deve confrontare. Inoltre, la risorsa generata dai dati è fondamentale in quanto permette di basare le proprie analisi su dati rigorosi, completi e in tempo reale.
A fronte di tutto ciò e del fatto che un ambito così complesso e multifattoriale come quello che caratterizza la dispersione scolastica, si necessita di un approccio d’analisi multidimensionale dei dati che possa tenere conto contemporaneamente degli aspetti sociali, economici, psicologici e pedagogici della realtà nella quale si sta cercando di operare. Per questo, si darà forma a un gruppo di ricerca intersettoriale che possa analizzare criticamente i dati.
In questo difficile terreno va a porsi la prima azione trasversale del progetto. Operativamente si tratta quindi di:

  • Mettere a disposizione di ogni azione delle risorse, tecniche e finanziarie, necessarie per la raccolta e le analisi dei dati;
  • Creare un database condiviso che permetta di raccogliere in modo sistematico i dati quantitativi, analizzarli con programmi specifici, compararli fra di loro e integrarli con gli altri dati disponibili
  • Generare una conoscenza live che possa servire per intervenire in tempo reale sulle diverse attività, apportando i correttivi che si riterranno opportuni;
  • Creare un gruppo di ricerca intersettoriale di analisi sia di dati provenienti dai rapporti generati nell’ambito delle singole attività, sia quelli che emergeranno dalla condivisione dei dati e dalle estrapolazioni e dalle successive elaborazioni che potranno essere fatte attraverso modelli di business intelligence che vi verranno applicati.



LA COMUNICAZIONE

L’area d’intervento del progetto ci pone davanti a un bisogno di divulgazione del tema della dispersione scolastica, attraverso un’opera tesa a informare e a sensibilizzare la comunità riguardo tale realtà. Per queste ragioni si è deciso di dedicare un’azione alla comunicazione ponendola in rapporto trasversale alle altre. Nello specifico il progetto prevede due direttrici comunicative che avranno sviluppo parallelo ma che potranno anche dialogare e interagire tra loro: la prima sarà mirata alla sensibilizzazione della comunità, la seconda sarà orientata alla raccolta fondi.
Il fenomeno della dispersione scolastica è un problema tanto grave e urgente quanto generalmente disconosciuto.
La drammaticità di un simile fenomeno è in genere sottovalutata o letta in modo sbrigativo e superficiale. Spesso si ritiene che a determinarlo siano errori personali di singoli studenti che non hanno saputo o voluto cogliere le occasioni che pure erano a loro disposizione. Oppure si pensa che all’origine del problema ci siano questioni su cui è impossibile intervenire come la stessa inadeguatezza del sistema scolastico. In ogni caso la tendenza è a non sentirsi direttamente coinvolti se non quando la problematica tocca un componente della famiglia.Si tratta perciò di rendere consapevole la comunità di come la dispersione scolastica sia un problema che riguarda tutti in quanto genera rilevanti effetti negativi su tutti i cittadini, ma anche di come essa possa trasformarsi in una grande opportunità, non solo per valorizzare energie attualmente inutilizzate per il bene comune, ma anche come occasione per darsi un futuro e delle prospettive condivise.
La comunicazione avrà dunque come fine quello di sensibilizzare l’intero territorio sull’importanza di tale tematica e nel contempo sviluppare attività volte a promuovere le singole azioni in funzione delle loro specifiche esigenze. Infine essa dovrà prestare particolare attenzione alle esigenze di comunicazione interna fra i vari partecipanti al progetto.

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)