Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

Mescolanze Impresa Sociale s.r.l.

MESCOLANZE IMPRESA SOCIALE SRL si è impegnata nella gestione dell’Osteria del Ponte come “convivio delle differenze, per gli intolleranti alle intolleranze”.
Da un gruppo di persone che tenevano a manifestare in modo concreto la loro opinione sul fenomeno della migrazione attuale, è stata costituita un’impresa sociale, che si propone di gestire un ristorante per contrastare i luoghi comuni sull’immigrazione, la cultura dell’esclusione del diverso e la paura. Ricordare, attraverso il cibo e la storia del cibo la gestione delle migrazioni nel nostro paese significa indurre a riflettere il fatto che l’emigrazione prima, l’immigrazione poi, hanno toccato anche i territori della nostra provincia portando arricchimento con influenze culturali che si ritrovano, più che in tutto il resto, nel cibo
L’attenzione al cibo degli ultimi tempi consente di esprimere, attraverso la cucina, concetti importanti come il rispetto del pianeta, la tutela della salute, il diritto all’alimentazione, il rifiuto degli sprechi, l’attenzione agli altri, il piacere, il gusto, e soprattutto l’occasione di trasmettere concetti importanti attraverso la piacevolezza e la leggerezza della tavola. La nostra cultura della tavola come occasione di incontro tra persone che ci appartiene da migliaia di anni rende il momento della consumazione del pranzo e della cena come occasione privilegiata di relazione. Attraverso il cibo l'integrazione culturale ha un percorso privilegiato, e la tavola (Simposio per i greci, convivio per i romani) è il luogo di incontro privilegiato anche tra culture diverse, dove la conoscenza avviene in modo naturale, leggero e sereno. Ogni piatto racconta molto della provenienza delle materie prime, di chi l'ha inventato, di chi l'ha preparato, di chi lo serve, di chi lo mangia, di chi lo racconta dopo averlo mangiato.
Dall'osservazione delle esperienze di formazione e di lavoro di ragazzi immigrati e richiedenti asilo appare chiaro, che in un momento difficile come quello economico odierno, con ampia diffusione di sfruttamento, di lavoro nero, di lavoro sottopagato, di lavoro svolto senza garanzie previdenziali e di sicurezza, gli stranieri appaiono come i soggetti più esposti, sia perchè non conoscono le normative, sia perché hanno maggior difficoltà di accesso agli strumenti di tutela del lavoro, sia perché la loro necessità di sopravvivere li spinge ad accettare condizioni di lavoro non corrette o di sfruttamento.
Ci proponiamo di preparare piatti da asporto ma tendendo a disincentivare l'uso della plastica e dei materiali usa e getta, mentre deve favorire l'uso di contenitori "a rendere" dietro cauzione, e le materie prime da noi utilizzate, ove possibile, provengono da filiera corta, prodotti del commercio equo e solidale, prodotti sostenibili. Anche il servizio ai tavoli privilegia il "non spreco" del cibo, favorendo l'asporto da parte dell'avventore del cibo acquistato e non consumato.
Ci proponiamo quindi:
un obiettivo culturale, di creare un'esperienza di integrazione, di promuovere occasioni di incontro su temi interculturali, serate gastronomiche a tema, serate culturali in genere, da svolgersi “a tavola”;
un obiettivo concreto, di creare un luogo sereno, corretto e sostenibile di lavoro e di formazione, mirata non solo all'inserimento lavorativo in Italia, ma anche all'utilizzo della professionalità appresa in caso di rientro in un paese di origine o in caso di trasferimento all’estero.

Progetti realizzati dall’ente

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)