Sabato 12 dicembre presso la sede di S. Abbondio dell’Università dell’Insubria di Como si è tenuto il primo workshop nazionale delle Scuole Aperte. In una giornata animata dagli interventi di importanti relatori provenienti da diverse parti d’Italia si sono volute condividere le diverse esperienze dei progetti di Scuole Aperte realizzati nella penisola.
E’ stato sottolineato come Scuola Aperta non significa semplicemente aprire gli istituti oltre gli orari di lezione o ampliare l’offerta formativa dei ragazzi, ma creare un luogo che diventi il punto di riferimento dell’intera comunità, uno spazio di condivisione, crescita e apprendimento per ragazzi e adulti, un faro per la nostra società.
Per questo, così come ha sostenuto il moderatore Riccardo Bonacina, Presidente e Direttore Editoriale di VITA, la giornata ha avuto come filo conduttore il tema della relazione. La nostra società ha bisogno di ricreare e rafforzare quel senso di comunità che si sta indebolendo e le scuole aperte lavorano proprio in questa direzione.
Ha aperto le danze don Gino Rigoldi, presidente dell’Associazione Comunità Nuova e membro della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo, che ha affrontato il tema dell’educazione alla relazione. Forte della sua grande esperienza nell’ambito educativo ha sostenuto che la relazione si può e si deve imparare ed insegnare, e le scuole aperte sono la fucina ideale per concentrarsi su questo importante aspetto formativo.
E’ stata poi presentata l’esperienza di Milano grazie all’intervento di Giovanni Del Bene, Coordinatore dell’Ufficio Scuole Aperte del Comune di Milano e membro della Commissione Parlamentare Innovazione Scolastica (MIUR). Anche il professore ha sottolineato come le Scuole Aperte siano luoghi di condivisione e di dialogo non solo per gli studenti degli istituti in cui si realizzano, ma per l’intera comunità.
I racconti delle esperienze di associazioni genitori di Milano e Roma sono invece stati affidati a Fulvio Astori, Presidente dell’Associazione Cadorna (Milano) e a Gianluca Cantisani, Presidente Mo.V.I. Lazio, genitore dell’Associazione Genitori Scuola Di Donato (Roma), mentre Natascia Astolfi, del Consiglio Direttivo dell’Associazione dei Fundraiser Italiani, ha fornito utili consigli per fare fundraising nelle scuole.
Gli ultimi interventi della mattinata hanno delineato la volontà di realizzare progetti di Scuole aperte a Como all’interno del più vasto progetto Non Uno di Meno, promosso dalla Fondazione Comasca e volto a contrastare le dispersione scolastica nella nostra provincia. Giacomo Castiglioni, Presidente della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e Michela Prest, Delegato del Rettore dell’Università dell’Insubria per l’orientamento, partendo da un’analisi del contesto comasco, dove la dispersione scolastica raggiunge il 22%, hanno mostrato come i progetti di Scuola Aperta possano rappresentare un possibilità concreta per la prevenzione del gravissimo fenomeno dell’abbandono.