In occasione del Job Day 2016, curato dall’InformaGiovani di Como, sono stati presentati i progetti che la Fondazione Comasca, in sinergia con il comune di Como, realizza per dare concrete opportunità occupazionali ai giovani.
Il fil rouge, che ha collegato tutti gli interventi dei relatori, è stata senza dubbio la certezza che valorizzare i giovani sia indispensabile per il futuro della nostra comunità e ciò è perseguibile da un lato offrendo loro opportunità occupazionali e dall’altro promuovendo una formazione che punti sempre di più sullo sviluppo delle competenze “soft” nei giovani.
La Vice-Sindaco Silvia Magni e il Presidente della FPCC Giacomo Castiglioni hanno raccontato l’esperienza di “Non Uno di Meno”, un progetto che vuole limitare la dispersione scolastica nella nostra provincia, una delle principali cause di disoccupazione giovanile. In merito all’iniziativa è stato sottolineato come la volontà sia quella di contrastare da un lato il fenomeno nel momento in cui si verifica, dall’altro di prevenirlo partendo dal rafforzamento delle capacità genitoriali.
In seguito Luciano Zanin, presidente di ASSIF, ha raccontato l’importanza del progetto sul fundraising di prossimità nel dare una concreta possibilità lavorativa ai giovani in un settore, il non profit, che a differenza di quelli tradizionali è in continua crescita. A corroborare l’analisi del consulente di fundraising Gloria Cerabona ed Eric Elia hanno raccontato la loro effettiva esperienza lavorativa in organizzazioni del terzo settore della nostra provincia.
Come già accennato è fondamentale non solo offrire un’opportunità di lavoro ma anche operare per dare ai giovani quelle competenze che poi sono richieste dal mercato. In tal senso opera la youthBank, così come ha sostenuto Alessio Sala Tenna, coordinatore del progetto per la Fondazione Comasca. La YouthBank permette ai giovani di acquisire quelle soft skill (capacità di lavorare in gruppo, comunicare, organizzarsi) fondamentali per una felice carriera. A tal proposito Isacco Gavazzi ed Emily Turilli hanno raccontato le loro esperienze, sottolineando l’importanza del progetto per la loro crescita personale.