I primi insediamenti umani a Cucciago risalgono al V sec. a.C., ai tempi delle invasioni celtiche.
In quell’epoca la zona doveva apparire come un’altura isolata tra macchie rigogliose e impenetrabili boscaglie. Le conche che la circondavano erano invece ricche di acque e sorgenti.
La presenza successiva dei Romani è provata da due toponimi: “Vallis Martia”, oggi via per Cantù e “In via lata”, oggi cascina Inviolata nonché dai ritrovamenti di un frammento d’anfora per uso funerario in località Montina e di un frammento di statua romana in località Ronchi.
Più forti sono invece le testimonianze dell’insediamento prima longobardo e poi franco, che trasformano le terre di Cucciago in un feudo affidato ai piccoli vassalli della nobiltà minore.
La famiglia degli Alciati, da cui nacque sant’Arialdo, appartiene a questa nobiltà ed è feudataria di Cucciago in qualità di valvassore.
E’ il secolo XI.
Accanto al castello degli Alciati, ci sono le case dei contadini e la chiesa di San Vincenzo. Più distante sorge la chiesa e canonica dei Santi Gervaso e Protaso con alcuni benedettini legati all’abbazia di Fruttuaria presso Ivrea.
Nel secolo XIV e XV Cucciago vive ai margini di un’economia che non si fa più nella campagna, perché la vita pulsa, produce ed opera in città.
I contadini sono abbandonati a se stessi: con roncole, vanghe e falci dissodano sterpaglie, rendono feconde, a forza di braccia, le terre della Valmarcia, della Busciana, delle radure del Calconago. E’ abbandonata a se stessa anche la prestigiosa canonica dei SS. Gervaso e Protaso.
Nella seconda metà del 1500 le grandi proprietà terriere sperimentano qualche novità in campo agricolo, ma l’inconcludente dominio spagnolo, nel secolo successivo, rende la ripresa breve ed effimera.
Nel 1700 Cucciago è già Comune: ha un Convocato, delibera su problemi d’ordine generale, intraprende lavori, notifica avvisi di coscrizione, applica tasse e tributi.
Con la rivoluzione francese scompaiono i nobili, i privilegi, le immunità e la grande borghesia del milanese e del com’asco acquista le antiche proprietà laiche ed ecclesiastiche di Cucciago.
Nel XIX secolo nascono le prime filande e le prime botteghe per la lavorazione del legno; il paese si espande e si prepara a vivere l’inevitabile passaggio tra l’economia agricola e quella artigianale.
Oggi Cucciago è in continua espansione. In campo economico conta industrie tessili, metalmeccaniche e del legno; in campo urbanistico lo sviluppo si è manifestato con la costruzioni di case funzionali, di moderni insediamenti produttivi e con il recupero del centro storico. Dispone di campi da gioco, di una palestra polifunzionale, di una mensa comunale e di un centro di aggregazione giovanile.