La teoria del cambiamento sociale, che Roberta Tosca ha illustrato durante la conferenza del 4 novembre scorso (vedi video di seguito), si basa su tre punti fondamentali:
- Protagonismo della società civile. Presupposto del progetto è che il futuro del welfare dipenda dallo sviluppo di una società solidale e sussidiaria per creare una comunità in cui ciascuno contribuisca effettivamente al bene comune. Per conseguire questo fine bisogna puntare sul protagonismo e sul senso di responsabilità, sia dei singoli sia delle formazioni sociali, in ottemperanza alla nostra costituzione, attraverso un’infrastrutturazione della società civile. L’obiettivo è quindi creare condizioni abilitanti in cui ciascuno possa elaborare la propria personale risposta alle sfide del nostro tempo, attraverso lo sviluppo di contesti che, rimuovendo senso di impotenza e isolamento, permettano di valorizzare le energie che potrebbero essere mobilitate per il bene comune. Il progetto promuove una governance territoriale mista in cui gli enti pubblici si adoperino per valorizzare le energie che potranno essere mobilitate dall’iniziativa integrandole all’interno della propria programmazione, nel pieno rispetto del principio costituzionalmente garantito della sussidiarietà che presuppone che le politiche sociali partano dalla società.
- Creazione di conoscenza. Il fenomeno della dispersione scolastica è tanto grave e difficile da affrontare quanto sconosciuto o male-interpretato. Coinvolgere per agire e comprendere l’effetto dell’azione implica lo sviluppo di un linguaggio comune e un movimento di informazione che porti da un lato, la comunità a una profonda riflessione per cancellare i preconcetti legati al tema dell’abbandono scolastico (che scaricano tendenzialmente il problema sul disperso stesso o sull’ambito scolastico in cui il problema si manifesta, trascurando lo “storico” che ha portato a tale conclusione) e per comprendere le ripercussioni sul piano economico e sociale del fenomeno, e dall’altro garantisca un’informazione continua sull’efficacia delle diverse azioni, ottenuta dall’analisi qualitativa e quantitativa di dati esaustivi.
- Coinvolgimento della comunità. Le strategie per combattere la dispersione devono partire dall’analisi delle specificità del fenomeno tramite dati certi e dalla convinzione che trattandosi di un fenomeno multicausale e multidimensionale la dispersione non sia un problema del singolo ma dell’intera comunità: gli alti tassi di abbandono scolastico hanno infatti effetti a lungo termine sullo sviluppo della società e sulla crescita economica. Il filo conduttore del progetto è quello del prendersi cura creando relazioni per evitare l’isolamento, favorire l’inclusione, valorizzare il potenziale di ogni singolo individuo e soprattutto per agire insieme. Le notevoli risorse e le energie presenti all’interno della comunità devono essere catalizzate e coordinate per perseguire la finalità comune della riduzione della dispersione, affrontando la crescente complessità del sistema sociale che provoca isolamento e frammentazione. La creazione di relazioni, con conseguente mobilitazione di risorse e energie, richiede competenze specifiche e un lavoro costante da parte di professionalità dedicate che andranno anche ad arricchire il capitale sociale del territorio, diventando elemento “coinvolgente” della comunità.