Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

Scuole aperte: il faro della comunità contro la dispersione

Per ottenere questo obiettivo e nel contempo integrare la tradizionale formazione scolastica con altre esperienze educative in grado di valorizzare i talenti dei bambini, si è pensato che la sperimentazione e la diffusione della “scuola aperta” possa rivelarsi una via particolarmente efficace. Si tratta quindi di trasformare gli Istituti Comprensivi in luoghi in grado di offrire, grazie al coinvolgimento dei genitori e all’integrazione con le attività che già sono presenti nel territorio, opportunità formative che arricchiscano e completino l’offerta didattica già presente rafforzando soprattutto quelle competenze non cognitive il cui sviluppo si sta rivelando particolarmente deficitario. Ciò avverrà, in stretta collaborazione coi consigli d’istituto, principalmente attraverso la costituzione o la ridefinizione di associazioni di genitori. Elemento centrale ed innovativo è poter coniugare le potenzialità insite nella Scuola con le risorse provenienti dalla Comunità sociale affinché si realizzi una comunità educante capace di accompagnare i propri giovani ad un futuro sereno e soddisfacente. Scuola Aperta non è un “semplice” dopo-scuola, ma significa ‘sfruttare’ la potenzialità aggregativa che la scuola offre, integrandola con le potenzialità creative ed innovative del tessuto sociale territoriale.Tutti concordano nel rilevare che, sebbene la dispersione scolastica si manifesti principalmente nel biennio delle scuole superiori, essa maturi negli anni precedenti. Inoltre, mentre un tempo essa si concentrava su alcune categorie di bambini, ora può colpire tutti gli studenti indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza. Questo significa che un progetto preventivo debba considerare la totalità degli studenti, anche al fine di favorire dinamiche inclusive, fondamentali per evitare un isolamento che porterà alla dispersione.

Infine, ogni associazione verrà fornita di un Community-raiser a tempo parziale con i seguenti compiti:

  • Agevolare, incrementare e potenziare le relazioni tra territorio e interlocutori Scuole Aperte (Associazioni e Scuole);
  • Agevolare la raccolta di donazioni finalizzate all’attivazione delle proposte progettuali;
  • Effettuare una vera e propria analisi di mercato al fine di individuare le opportunità, coerenti con il piano di offerta formativa, che rispondono alle esigenze delle famiglie e che sia possibile implementare utilizzando le risorse del territorio;
  • Innescare delle strategie di raccolta fondi che potranno concretizzarsi a livello di classe, di plesso, nonché dell’intero istituto comprensivo.

La sperimentazione avverrà in 8 Istituti Comprensivi, attraverso altrettante Associazioni genitori, per il primo anno scolastico di sperimentazione. Questa sperimentazione sarà poi ripetuta l’anno scolastico successivo ampliando la rete.

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)